Civita d’Antino ricorda “Centenario della morte di Anders Trulson”

Il pittore svedese rimasto per sempre tra le montagne abruzzesi “venuto come straniero ma morto come amico”. Il 24 agosto 1911 moriva a Civita d’Antino il pittore svedese Anders Trulson. Era nato a Tosterup, piccolo villaggio vicino Lund, nel sud della Svezia. Aveva da poco compiuto 37 anni. Era giunto nel paese nel mese di giugno, insieme al maestro Kristian Zahrtmann, di cui era stato allievo a Copenhagen alla fine dell’Ottocento. Malato di tubercolosi, le sue condizioni di salute peggiorarono progressivamente fino alla morte.

 

Fu amorevolmente assistito dagli amici pittori danesi e dalla famiglia Cerroni, la cui pensione era diventata sede della scuola italiana di Zahrtmann. Nonostante le sue precarie condizioni di salute, Trulson lavorò intensamente fino all’ultimo. In quell’estate del 1911, l’intero paese accompagnò Trulson nel suo ultimo viaggio verso il cimitero vecchio di Civita, dove è ricordato da una artistica lapide in bronzo, che oltre al nome riporta l’anno di nascita e quello di morte. Zahrtmann scrisse successivamente – in un articolo pubblicato su una rivista culturale svedese – che davanti al cimitero uno studente del paese lesse alcune parole in ricordo dell’artista “venuto come straniero ma morto come amico”. In Svezia era diventato noto soprattutto come ritrattista. Sue opere sono presenti nei principali musei scandinavi. I suoi ultimi quadri sono ispirati ai paesaggi di Civita d’Antino.